Con la Fase 2 sono state in parte riaperte anche le attività sportive e subacquee, i centri sportivi e gli impianti acquatici, naturalmente con una serie di regole da rispettare per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19.
Il 25 Maggio, infatti, è stata consentita la riapertura a palestre, piscine e centri sportivi, previa la garanzia del rispetto delle regole generali per l’attività motoria, declinate nell’Allegato 17 del DPCM del 17 Maggio 2020 e nelle Linee Guida dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In questi mesi abbiamo appreso quali siano le principali regole da seguire per contrastare l’emergenza sanitaria del Coronavirus, che comprende il lavaggio frequente delle mani, il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI di sicurezza e abitudini comportamentali che seguano il senso civico e il rispetto per le categorie soprattutto più fragili.
Per quanto riguarda le piscine, dove gli ambienti sono condivisi così come spesso le attrezzature per il nuoto e le attività di fitness in acqua, sono state declinate norme precise, oltre alle comuni regole igienico-comportamentali.
Vediamone alcuni:
I proprietari e i gestori degli impianti acquatici devono informare l’utenza in modo chiaro sulle misure di prevenzione, oltre che:
Dunque, grazie a tali provvedimenti la riapertura degli impianti sportivi e delle piscine, anche adibite al nuoto, agli sport acquatici ed a tutte le attività di fitness in acqua, è possibile e sicura.